12 Ottobre 2021

Vitelli a 90 giorni: nuovi bisogni e nuovi spazi

Nel precedente appuntamento con il blog di settembre abbiamo parlato di vitellini, dai primi giorni fino ai 90.
Dal 2°-3° mese si arriva invece alla fase di svezzamento, dove la dieta prevalentemente liquida viene integrata ad alimenti secchi ad alto contenuto proteico, di elevata qualità e appetibilità.
A questo stadio risulta di fondamentale importanza considerare non solo l’età del vitello, ma il peso corporeo e lo stato di crescita e sviluppo individuale, per assecondare caratteristiche e relative necessità ove non tutti i conspecifici hanno maturato lo stesso grado di sviluppo.
Il periodo dello svezzamento è proprio quando il bovino passa da monogastrico a ruminante, il rumine si attiva infatti a seguito dell’ingestione anche parziale di dosi di alimenti solidi: solo grazie ad una corretto sviluppo si creano i batteri necessari per favorire la fermentazione degli alimenti e trarne l’energia indispensabile, evitando irrecuperabili perdite di peso nel post-svezzamento e crescendo un animale forte e sano.
Fino ai 6 mesi di vita, i vitelli sottoposti ad un elevato grado di stress psicologico necessitano di cure e attenzioni particolari, per assecondare le loro caratteristiche di crescita e le relative necessità.

“Le pratiche di allevamento, per quanto possibile, dovrebbero evitare continui cambiamenti nella composizione dei gruppi delle vacche da latte, in modo da facilitare la continuazione di legami sociali di lunga durata, evitando frequenti interruzioni degli stessi e fornendo stabilità sociale nel gruppo.” (EFSA, 2012b – Raccomandazione 65).

Ecco quindi un vademecum delle buone pratiche da adottare se hai dei vitelli a 90 giorni di vita:

  • La somministrazione del latte in primis dev’essere ridotta in maniera graduale per lasciare il tempo all’animale di abituarsi e considerando che, idealmente, l’animale non dovrebbe assumere alimenti liquidi dopo la 10° settimana.
  • Importante nutrire e monitorare i vitelli 2 volte al giorno e assicurare un’illuminazione e ventilazione il più naturale possibile
  • Gli ambienti devono essere sanificati e controllati in quanto i vitelli sono altamente soggetti e problemi polmonari e malattie enteriche
  • Spostare a 60 giorni di vita i vitelli in stabulazione collettiva, obbligatorio ai sensi di legge.
  • I vitelli hanno infatti nuovi bisogni: interagire, socializzare e muoversi sono condizioni necessarie per la loro salute ed il loro benessere, per tale motivo esistono diverse soluzioni create per i piccoli bovini.

“Per i vitelli allevati in gruppo, lo spazio libero disponibile per ciascun vitello deve essere pari ad almeno 1,5 metri quadrati per ogni vitello di peso vivo inferiore a 150 chilogrammi, ad almeno 1,7 metri quadrati per ogni vitello di peso vivo pari o superiore a 150 chilogrammi, ma inferiore a 220 chilogrammi, e ad almeno 1,8 metri quadrati per ogni vitello di peso vivo pari o superiore a 220 chilogrammi” (decreto legislativo n. 126 del 7 luglio 2011).

I casi eccezionali si verificano sotto il controllo di un medico veterinario, nell’eventualità che vi siano condizioni sanitarie che obblighino il vitello a restare isolato dal resto del gruppo, o nel caso che si tratti di un gruppo totale inferiore a 6 capi e il vitello sia stabulato assieme alla madre.

Gli ambienti di gruppo dedicati devono presentare una base asciutta e permettere agli animali di arrivare facilmente a cibo ed acqua in quantità, motivo per il quale è sempre consigliato predisporre ambienti dedicati, facili da pulire e da gestire, anziché accontentarsi di spazi ricavati all’interno di una stalla.

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